2003 - Santa Maria Maddalena - Mariella Morandi

Mariella Morandi
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Santa Maria Maddalena


La chiesa di S. Maria Maddalena sorge alle spalle del Duomo, in un’area anticamente chiamata “la Mosa”, perché bassa ed acquitrinosa. Venne eretta attorno alla metà del Duecento e ampliata nel 1484 (la data di conclusione dei lavori e della decorazione pittorica campeggia al centro del catino absidale insieme al nome dell’architetto Lazzaro Pozzali). Le sue forme architettoniche risentono del gusto di transizione fra stile gotico e rinascimentale. In particolare, di ispirazione squisitamente cortese è il corpo absidale articolato in forma poligonale, con esili colonnine sormontate da piccoli capitelli; lo copre un’elegante volta ad ombrello decorata da fregi floreali, una struttura che è espressione tipica del primo rinascimento lombardo ancora carico di nostalgie goticheggianti. Qui, nei primi anni del Cinquecento venne collocato un grande polittico di Tommaso Aleni dedicato ai santi titolari della chiesa.
 
Fra il 1623 ed il 1626 la chiesa fu interessata da un vasto intervento di riforma su progetto dell’architetto Carlo Mariani, che però restò interrotto a causa dell’epidemia di peste del 1630, lasciando inalterata la struttura del presbiterio e le volte della navata. Si iniziò anche il rinnovamento degli altari, che proseguì negli anni successivi, sostituendo le originarie immagini sacre dipinte sul muro con statue e dipinti su tela quali il Miracolo di san Giovanni Damasceno di Luigi Miradori detto il Genovesino (1648). Alla fine del Settecento venne realizzata la decorazione pittorica della cappella Bonfio, che si apre nel lato destro della chiesa.
 
Nel corso del generale riordino delle parrocchie operato all’inizio dell’Ottocento, la chiesa di S. Maria Maddalena perse la cura d’anime e divenne sussidiaria della vicina chiesa di S. Imerio. In quell’occasione vi vennero traslocate numerose opere d’arte provenienti da chiesa del circondario che nel frattempo erano state soppresse. Si segnalano in particolare: la Decollazione del Battista di Luca Cattapane (1597), l’Assunta con sant’Orsola e sant’Anna di Vincenzo Campi (1577), l’Apparizione della Madonna a san Francesco e san Ludovico da Tolosa di Alessandro Maganza (fine XVI secolo) e alcune sculture lignee, come la seicentesca statua di S. Rocco ed i due grandi Crocifissi rispettivamente del XIV secolo e del 1714.
 L’aspetto attuale della chiesa si deve ai lavori condotti nel 1964–68, durante i quali furono consolidate le strutture e, con l’intenzione di rendere leggibili le diverse fasi storiche della chiesa, si riportarono alla luce diversi brani di affreschi quattrocenteschi.


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